È pur vero, come osserva un analista e consulente specializzato e di grande esperienza Oltreoceano come Alessandro Maria Ferreri, che chi ha una ripartizione equilibrata del business, come Lvmh, rischia certamente di meno rispetto a chi ha punta- to tutte le proprie carte sull’est, e dunque dovrebbe continuare a trasmettere ordini e commesse di abbigliamento e accessori con cui rifornire gli Stati Uniti, il Sudamerica, l’Europa dell’est. Ma è anche vero che, oltre alla Cina e ai suoi mille tra giornalisti e buyer mancati all’appello delle collezioni di Milano e Parigi, risulta in drastico calo anche il travelling business, un segmen- to in cui secondo Mediobanca sono particolarmente esposte Ferragamo, Prada, Kering e Tod’s, mar- chio quest’ultimo in forte rilancio grazie all’arrivo del direttore creativo Walter Chiapponi e a una nuova, efficace colle- zione di abbigliamento.
Dunque? In attesa di aggiornamenti, or- mai costanti (molti dubbi stanno uscen- do anche sulla tenuta di questa edizione del Salone del Mobile) si possono però già trarre delle conclusioni, anzi delle lezioni. Questa influenza giusto un po’ più aggressiva delle altre potrebbe insegnare alla imprese per prima cosa a diversificare meglio. Sia nella vendita sia nella produzione.
